A cosa è dovuto il cambiamento climatico?

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Il cambiamento climatico è una delle sfide più urgenti e complesse che l’umanità sta affrontando oggi. Il pianeta sta vivendo un riscaldamento anomalo e accelerato, la cui causa principale risiede nelle attività umane: il fenomeno dell’effetto serra antropico, innescato dall’emissione eccessiva di gas serra nell’atmosfera, ha portato a conseguenze disastrose come il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici.

In questo articolo, esploreremo le cause del cambiamento climatico e il ruolo chiave che le attività umane svolgono in questo processo. Ma non ci limiteremo solo a esaminare le cause. Sarà altrettanto importante esplorare cosa possiamo fare per affrontare questa crisi e mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

Cosa causa il cambiamento climatico?

Le radici del cambiamento climatico sono oggetto di grande interesse e preoccupazione negli ultimi tempi. Sebbene i cambiamenti climatici siano sempre stati una caratteristica naturale del nostro pianeta nel corso della sua storia, ciò che rende l’attuale riscaldamento del clima così preoccupante è il suo carattere antropogenico, ovvero innescato dalle attività umane.

Questo fenomeno, noto come effetto serra antropico, si somma all’effetto serra naturale e si è intensificato con la rivoluzione industriale. L’uomo ha rilasciato nell’atmosfera ingenti quantità di gas serra, tra cui l’anidride carbonica (CO2), contribuendo al surriscaldamento del pianeta. Attualmente, i livelli di CO2 nell’atmosfera hanno raggiunto livelli senza precedenti degli ultimi 700 mila anni, con una concentrazione di 410-415 parti per milione rispetto alle 200-180 parti per milione del passato.

I risultati delle rilevazioni condotte da numerosi scienziati e dal Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) convergono nel sostenere che il riscaldamento globale è strettamente legato all’attività umana. Gli osservatori, come quello attivo al Mauna Loa nelle Hawaii, hanno permesso di monitorare quotidianamente l’andamento dei livelli di CO2 e mettere in evidenza l’impatto delle azioni dell’uomo sull’ambiente.

Già nel XIX secolo, il Premio Nobel Svante Arrhenius aveva stabilito le basi scientifiche della correlazione tra i livelli di anidride carbonica e la temperatura, lavoro confermato successivamente dallo scienziato statunitense David Keeling negli anni Sessanta.

La consapevolezza di queste evidenze scientifiche ci spinge a riflettere sull’importanza di adottare misure concrete per mitigare gli effetti del cambiamento climatico e preservare il nostro ambiente per le generazioni future. Solo attraverso un impegno globale e una transizione verso fonti energetiche più sostenibili possiamo sperare di affrontare con successo questa sfida cruciale per il nostro pianeta.

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Affrontare il cambiamento climatico: soluzioni per un futuro sostenibile

Nel dicembre del 2015, è stato firmato l’atteso Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici durante la Conferenza delle Parti (COP21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Questo storico accordo ha fornito un quadro credibile per affrontare il cambiamento climatico, stabilendo obiettivi a lungo termine e una struttura flessibile basata sui contributi dei singoli governi.

Gli obiettivi posti dai governi firmatari dell’Accordo di Parigi sono chiari e ambiziosi: limitare l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, con uno sforzo ancor maggiore per raggiungere l’obiettivo di mantenere l’aumento entro 1,5°C. Per raggiungere queste mete, è necessario puntare a raggiungere il picco delle emissioni di gas serra il prima possibile e perseguire la carbon neutrality, ovvero un bilancio netto zero di emissioni, nella seconda metà del secolo. Nonostante il successo ottenuto con l’Accordo di Parigi durante la COP21, molte questioni cruciali rimangono ancora aperte e sfide importanti devono essere affrontate

La COP24 di Katowice nel 2018 ha approvato le regole di attuazione dell’Accordo di Parigi, noto come il “Paris Rulebook”, mentre la COP26 di Glasgow nel 2021 ha ribadito l’impegno globale a raggiungere la Carbon Neutrality entro il 2050.

La strada verso la decarbonizzazione è chiara e si chiama transizione energetica: il passaggio da un mix energetico basato sui combustibili fossili a uno a basse o a zero emissioni di carbonio, sfruttando fonti rinnovabili. Le tecnologie per la decarbonizzazione sono disponibili, efficienti e devono essere adottate a tutti i livelli.

Un contributo significativo per raggiungere la decarbonizzazione deriva dall’elettrificazione dei consumi finali. Questo implica la sostituzione delle tecnologie basate sui combustibili fossili con quelle che utilizzano elettricità prodotta da fonti rinnovabili in tutti i settori, dall’abitazione ai trasporti e all’industria pesante. Questa transizione non solo permette di abbattere le emissioni di gas serra, ma riduce anche l’inquinamento atmosferico, specialmente nelle città.

Cosa possiamo fare per “fermare” il cambiamento climatico?

Il cambiamento climatico è un problema globale che richiede azioni su larga scala da parte di individui, governi, aziende e organizzazioni internazionali. Ecco alcune misure che possono contribuire a “fermare” o mitigare il cambiamento climatico:

  1. Transizione verso energie rinnovabili: ridurre l’uso di combustibili fossili (come carbone, petrolio e gas naturale) e promuovere fonti di energia rinnovabile come solare, eolica, idroelettrica e geotermica. Questo ridurrà le emissioni di gas serra legate alla produzione di energia.
  2. Efficienza energetica: migliorare l’efficienza energetica negli edifici, nei trasporti e nell’industria può ridurre il consumo di energia e quindi le emissioni di gas serra.
  3. Riforestazione e conservazione delle foreste: le foreste assorbono CO2 e agiscono da serbatoi di carbonio. Promuovere la riforestazione, fermare la deforestazione e conservare le aree boschive esistenti sono azioni cruciali per bilanciare le emissioni di CO2.
  4. Riduzione dell’uso di plastica e rifiuti: ridurre la produzione di plastica monouso e promuovere il riciclaggio possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale dei rifiuti.
  5. Sostenere la ricerca e lo sviluppo tecnologico: investire in tecnologie pulite e a basse emissioni di carbonio, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e la tecnologia dell’idrogeno verde, può accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni.
  6. Sensibilizzazione e istruzione: informare e coinvolgere il pubblico riguardo ai cambiamenti climatici, alle loro cause e conseguenze è essenziale per promuovere comportamenti sostenibili.
  7. Politiche e accordi internazionali: i governi devono adottare politiche e normative che limitino le emissioni di gas serra e promuovano una maggiore sostenibilità. Gli accordi internazionali come l’Accordo di Parigi giocano un ruolo chiave nella cooperazione globale per affrontare il cambiamento climatico.
  8. Sostenere l’agricoltura sostenibile: promuovere pratiche agricole sostenibili e la riduzione del consumo di carne e latticini può aiutare a ridurre le emissioni di gas serra legate all’agricoltura.
  9. Responsabilità delle aziende: le aziende devono assumersi la responsabilità delle loro emissioni di gas serra e lavorare per ridurle attraverso pratiche sostenibili e a basse emissioni.

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Il cambiamento climatico non aspetta e non si ferma, ed è necessario un cambiamento culturale radicale per tradurre in realtà gli accordi e gli obiettivi concordati a livello internazionale. Solo attraverso un impegno globale e un vero e proprio mutamento di paradigma possiamo sperare di affrontare il cambiamento climatico e preservare il nostro pianeta per le future generazioni.

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