Casa ecologica, cos’è e come realizzarla?

Casa ecologica
Foto di Tõnu Mauring – Own work, CC BY 2.0 – Link alla foto: clicca qui

Viviamo in un mondo in cui, pur se dipendenti in buona parte da tecnologia e domotica, fortunatamente riusciamo a conservare il giusto rispetto nei confronti dell’ambiente, degli alimenti e dei materiali il più possibile naturali e biologici. In questo contesto eco-friendly, sono sempre di più le persone che desiderano vivere in una casa ecologica, per essere circondati da elementi naturali e con consumi contenuti.

Quando una casa si definisce ecologica?

Questa attenzione per tutto ciò che è “natural style” si esprime, in una delle sue massime rappresentazioni, nel desiderio di vivere in una abitazione ecologica, una vera e propria casa ecosostenibile progettata, costruita ed arredata in modo da privilegiare non solo la scelta dei materiali naturali, ma anche e soprattutto l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili, come il fotovoltaico, la riduzione dei consumi energetici, nonché l’utilizzo di elettrodomestici sempre più all’avanguardia, attenti alle caratteristiche di risparmio e rispetto dell’ambiente.

Una casa dove comfort, servizi e prestazioni si adeguino alle esigenze degli abitanti in maniera consona rispetto alle reali necessità, senza sprechi né eccessi e con un occhio di riguardo al rispetto per l’ambiente. Infatti, all’edilizia moderna si può imputare la metà dei consumi energetici di una Nazione: nel nostro Paese si spendono all’incirca dai 1.500 ai 2.000 € ogni anno, nelle nostre case, per riscaldamento e condizionamento climatico (fonte dati Legambiente).

Ma come costruire una casa ecologica? Innanzi tutto, importante è ridurre gli sprechi, ovviamente mantenendo l‘abitazione confortevole. Per questo, sono disponibili sul mercato tecnologie e materiali in grado di offrire soluzioni innovative per risparmiare sulle bollette, vivendo in maniera più naturale. Naturalmente, il progetto di una casa bioedilizia sarà studiato e seguito da esperti del settore, in grado di suggerire le migliori tecniche e i materiali più adatti, senza soluzioni improvvisate o di scarsa qualità, tenuto conto che è possibile riqualificare come “ecologica” anche un’abitazione già esistente, a cui vengono apportate migliorie e sostituzioni in tal senso.

I materiali utilizzati

Quando si parla di bioedilizia, la prima immagine che viene in mente è, senza dubbio, una casa ecologica in legno: materiale fra i più quotati, igroscopico, caldo ed accogliente, perfetto per garantire un isolamento acustico e termico, nonché per la regolazione naturale dell’umidità, controllando anche l’insorgenza di muffe. La sua qualità deve però essere certificata quale materia prima riconosciuta, come Fsc o Pefc, prodotta da aziende professionali altrettanto qualificate.

Ma il legno non è l’unico materiale che rispecchia il concetto di ecologico: infatti, sempre per l’isolamento, si potrà optare per materiali di origine naturale come la lana di roccia o minerale, oppure il sughero, per rivestimenti anche molto eleganti. Con la rivalutazione di un’edilizia mirata all’ecologia, al posto del cemento armato, si sta anche riprendendo l’abitudine di utilizzare, come un tempo, canapa, calce, laterizio e argilla, materiali naturali e dalle prestazioni ottime.

Prefabbricata è meglio?

Premesso che per progettare una casa totalmente ecologica bisognerebbe anche tenere conto della zona di costruzione, vale a dire lontana il più possibile dai centri industriali e circondata da molto verde, si può anche parlare di casa prefabbricata, in legno. Le soluzioni innovative di bioedilizia garantiscono un risparmio energetico che ripaga nel tempo il costo iniziale piuttosto elevato dell’abitazione prefabbricata, considerando la necessaria elevata qualità del materiale utilizzato che deve assicurare una solidità strutturale, in grado di dissipare le azioni sismiche, realizzando ambienti salubri a umidità controllata e impatto zero sull’ambiente.

Le notevoli proprietà fonoassorbenti del legno permettono di vivere al meglio la propria abitazione ecologica prefabbricata, considerando anche che si tratta di un materiale di lunga durata, con una totale flessibilità d’impiego, per realizzare qualsiasi tipo di progetto, affidandosi sempre ad aziende con esperienza consolidata.

Ricordiamoci comunque che per progettare una casa ecologica, sia essa prefabbricata che tradizionale, la prima cosa da fare è lo studio di fattibilità, per verificare l’adeguatezza e l’idoneità del luogo e dei relativi materiali che vorremmo impiegare.

Arredamento giusto per la casa ecologica

Naturalmente, optando per un’abitazione “green”, bisognerà adeguarsi anche nell’arredamento, per ottenere un vero effetto naturale e sostenibile. E allora, come rendere ecologica una casa anche attraverso mobili e complementi d’arredo? Semplice, basta privilegiare materiali naturali, duraturi e riciclabili.

Oltre al puro ed inimitabile legno, di cui abbiamo già parlato, (per il quale, comunque, ci devono certificare la provenienza da foreste gestite in base a criteri di sostenibilità, per mantenere gli equilibri naturali del patrimonio boschivo), possiamo circondarci di mobili in bamboo, flessibile e molto adattabile, che cresce più rapidamente del legno e dunque non rischia di incrementare la deforestazione, oppure di sughero, dalle proprietà impermeabili e ignifughe, riciclabile al 100%, sempre più apprezzato da architetti e designer per la sua morbidezza, i toni caldi e la tipica profumazione.

Infine, sorprendentemente, anche il cartone può fare la sua parte: ottimo materiale di riciclo e recupero, offre inusuali soluzioni per soluzioni d’arredo, usato sempre più spesso per completare e rallegrare la camera dei più piccoli.

Quanto costa una casa ecologica?

Impossibile, ovviamente, indicare cifre precise: il costo di una casa eco-friendly dipende da troppe variabili, per poterci sbilanciare. Quello che però si può affermare è che le spese per costruire un’abitazione con queste caratteristiche sono sicuramente superiori alla media, in base alla qualità dei materiali scelti, al tipo di maestranze e di aziende specifiche alle quali dobbiamo affidarci, necessariamente più qualificate e meglio preparate dell’edilizia tradizionale, in quanto settoriali e specifiche, nonché anche alle tecnologie innovative per riscaldamento e rinfrescamento, per i quali sono consigliati impianti fotovoltaici. Per l’esterno, sono fortemente consigliate le serre bioclimatiche (leggi qui l’articolo dedicato).

L’investimento iniziale sarà comunque ammortizzato nel tempo, in pochi anni, grazie all’elevata qualità dei materiali, che prevedono usure pressoché inesistenti, e migliori prestazioni energetiche, per una dimora che, senza esagerare, potremmo considerare a impatto (quasi) zero.

Gli incentivi previsti

La Legge di Bilancio 2018, in vigore dal 1° gennaio, ha riconfermato i cosiddetti Bonus Casa, o Ecobonus, che premiano con una detrazione al 65% le spese per migliorare l’efficienza energetica, come climatizzatori invernali o pannelli solari, installazione di nuove finestre, isolamento delle pareti e del tetto, interventi che possono essere considerati, di fatto, come incentivi casa ecologica, sia per un adattamento di abitazione già esistente, ottenendo una classe energetica più elevata, sia per un acquisto ex novo. La percentuale scende al 50% per infissi e schermature solari.

Inoltre, molti enti locali prevedono forme di agevolazione per chi decide di costruire una casa green o ristrutturare a livello bioecologico. Le principali opportunità offrono sconti sugli oneri di urbanizzazione e sulle imposte comunali e possibilità di realizzare maggiori volumetrie rispetto a quanto prescritto nei regolamenti edilizi.

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